P.S. a costo di essere fanculizzato da Edo, ringrazio bomber Di Vaio per averci creduto sino in fondo...
Domenica mattina. Ore 8.30, anubi. O Dio cane, per i non egittologi. E pensare che circa 30 minuti fa ero spiaggiato, come Bobo Vieri a Milano Marittima, nel tepore del mio morbido letto a sognare Ilaria D'Amico in tailleur rosso con spacco laterale e decoltè nere tacco 12. E invece mi tocca uscire, maledetti Giovanissimi fascia b. Ma poi fascia di che? Non è Miss Italia, purtroppo. Strilla la sveglia e buongiorno calcio. In bocca l'aroma amaro del caffè che sa di mattino post nottata passata a tirare madonne per l'eurogol di Capuano. Chi? Capuano? Capone, quello si che è bravo in mezzo al campo, ma Capuano non lo conosco. Mi infilo la Fred Perry, mi tiro su il colletto alla Eric Cantona ed esco. Sciolgo i muscoli saltellando invasato sul pianerottolo come un Adriano qualunque che si alza dalla panchina e poi mi lancio giù per le scale cercando di non sfracellarmi sulla portineria stile Martin Palermo coi cartelloni pubblicitari. Apro la porta e una clacsonata mi attraversa i timpani. Un cazzo di mini Morimoto cuorgnatese si diverte con la macchina del papà/proprietario del ristorante cinese. Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi, mi segna contro pure quel morto e risorto di Iaquinta (e infatti...). Raggiungo la mia macchinina esco dal cancello e zac... furgoncino blu parcheggiato ad minchiam, mi blocca l'uscita come un tackle killer di Burdisso. Inevitabile come il fantascudetto della Baraventus. Realizzo nitidamente che sto per arrabbiarmi come Ibra quando vede Arrigo Sacchi. Salgo, magari esce qualcuno. Nisba, più facile che Di Natale rivinca il capocannoniere. Do una sgasatina impaziente. Figuriamoci, sono meno considerato della Paola Ferrari ad un party di playmate nella villa di Hugh Hefner. Allora suono una volta. Niente. Risuono e si affaccia il pilota con lo sguardo truce di chi pensa: “Anvedi sto bamboccione…”. Mantengo la calma... anche perchè è alto come Kalac, pettinato di merda come Hamzik (Lucio dixit), palestrato come Boateng e simpatico come Mourinho. Mio sorriso fintissimo alla Fulvio Collovati quando dice una cazzata in diretta e via veloce come un assist di Dinho.
Sono già in ritardo. Arrivo a Torino. Cerco di immettermi nel corso principale. Ovvio, come il secondo posto al fanta dell'LKM, passa una macchina. Aspetto. Ne passa un’altra. Fila. Continuo ad aspettare con lo stesso gaudio di quando su Eurosport mandano live i quarti di finale del torneo interparrochiale di boccette di Murano da 1 kg invece che il tennis. Poi attraversa flemmatico un pedone. Proprio adesso che da sinistra non viene nessuno…come in politica, del resto. La strada è libera come il tabellone di Champions di chi si trova nella parte del Real Madrid. C’è solo lui nel mezzo. Passa più piano della moviola di Pistocchi. Mi guarda per accertarsi che stia fermo e va sempre più piano. Non ti preoccupare non ti falcio, vai vai Massaroooo. Una macchina mi si accoda dietro e, prima ancora di fermarsi, mi dà un colpo di clacson (e due). Alzo gli occhi, per guardare nello specchietto retrovisore, spero che almeno sia una bella morettona alla Tania Zamparo e invece noto più di una vaga somiglianza con la Schiavone. La Erinni molla una spallata al volante che neanche una smanacciata di Buffon, scarta la mia mini come Messi, mi sfankulizza più isterica di Zamparini e si immette in strada "no look" manco fosse un inserimento di Perrotta. Kamikaze-girl, va sempre meglio stamattina. Riparto speranzoso come neanche i tifosi del Torino all' inizio della stagione. Invece, tutto procede bene fino al primo semaforo: evito un altro pedone assonnato come Zio Bergomi in telecronaca, schivo un ciclorintronato alla Pedro Juniors e sto per prendere il verde. Sì, sì e ancora si: è verde!! Verde bucolico, verde come il prato di San Siro.
Mah…?? …Perché quello davanti rallenta? E’ verde! Lo vedi? E’ verde! E’ v-e-r-d-eeeee!! Non sei felice anche tu, come me, come Beltra quando gli ridarò lo spadone? A quanto pare no. Rallenta ancora. Arriva il giallo. Inchioda. Ci pensa. E’ ancora giallo. Guarda avanti. Guarda di lato e strabuzza gli occhi manco fosse Galliani dopo un gol del Milan…via! Mi lascia lì come il citofono Muslera su una punizione di Diamanti e attraversa e….zac… Rosso. Sono al palo come quello preso da Ibra a Cesena. Proseguo mesto e per fortuna tutto fila lisco. Parcheggio compreso. Scendo e via: Partita e poi redazione, dove mi partiranno le coronarie per il pari al novantesimo di Di Vaio. Altro che buon giorno (fanta)calcio.