E' diventata ufficialmente la partita degli ex. Infatti, si è giocata prima in sede di calcio mercato, a colpi di convocazioni a sorpresa, carte bollate, acquisti e cessioni dell'ultimo minuto, comproprietà non ancora risolte e solo poi sul campo verde di Favria. Le due formazioni non si sono comunque risparmiate. Spettacolo e calcio per palati fini. Ritmi altissimi, quasi da campionato, per la prima stagionale della sentitissima disfida tra Poveretti e Atletico Vesignano. Ma bando alle ciance, stop alle parole superflue e largo al pagellone del 5-3 dei Poveretti 2009/10 sugli storici rivali rivarolesi.
Nardi 8 La maglia politicamente scorretta della maggica propostagli dal mister Abrate lo galvanizza. Attacca lo spazio come Abel Eduardo Balbo, fa salire la squadra come Rudy Voller, dribbla e manda in visibilio le fans come Renato Portaluppi e soprattutto segna come Roberto Pruzzo. Core de Poveretti. Pupone.
Gotta 7.5 La preparazione autunnale in piscina dà già i suoi frutti. L'aquaman della Villa sguazza sulla fascia di competenza. Non abbocca alle finte degli avversari e si tuffa in attacco come uno squalo d'area di rigore. Rizza cade nella sua stretta rete difensiva. Sirenetto.
Capone 8.5 Il padrone del giuoco. La penetrazione mozzafiato, partendo alla Wakabaiashi (alias Benji Price) dalla sua porta, con palla al bacio per il 3-1 di Nardi avrebbe fatto sussultare anche Brigitta Bulgari... una che di penetrazioni mozzafiato e palle al bacio ne ha viste più di qualcuna. Di un'altra classe. Hors Categorie. El nino maravilla.
Abrate 7 La maglia indossata è quella di Paulo Roberto Falcao, ma i piedi sono quelli di Ubaldo Righetti. Ringhia e azzanna le cavaglie degli avversari. Taglie e cuce tra la difesa e centrocampo. Un salvataggio di Rizza sulla linea prima e il palo poi gli negano la gioia del meritato gol. The wall.
Trione 7.5 Il giocatore giusto al posto giusto, sia in attacco che in difesa. Un uomo per tutte le stagioni. Danza come una farfalla in difesa e punge come un ape in attacco. Ingannevole fu la maglietta pacifista. Non fa obiezioni di coscienza neanche nei suoi turni in porta. Bellicoso.
Lunardi 6 Il colpo di mercato dell'ultima ora è un boomerang per il Vesignano. Parte da vertice basso della difesa. Emulo di Pirlo. Soave come una sinfonia di Mozart (quello ex Reggina) nel giostrare il pallone; andamento lento come la canzonetta di Tullio De Piscopo nel dettare i tempi della squadra. Manca ancora l'intesa con il resto del quartetto d'archi vesignano. All'ovile dei Poveretti lo aspettano, figliol prodigo, a braccia aperte. Torna a casa Lassie.
Bianco 6.5 Apre e chiude le marcature per l'Atletico Vesignano. Si dimena come un leone in gabbia. Quando gli arriva il pallone lo mette in cassaforte e lo ridistribuisce ai compagni (ogni riferimento al P.D. è puramente casuale) con gli interessi di assist vantaggiosi. Se lo conoscesse Berlusconi, sarebbe già a Milanello al posto di Huntelaar o al Tesoro al posto di Tremonti. Onorevole.
Rizza 6 La convocazione a sorpresa per i blancos e le continue voci di mercato durante la settimana di vigilia al big wednesday hanno destabilizzato il fulmine rivarolese. Le sirene dei Poveretti si son fatte sentire. Orfano del suo compagno Raimondo, si danna l'anima tra difesa e attacco, inferno e paradiso, andate e ritorni e finisce tra coloro che son sospesi. Nel limbo. Senza infamia e senza lode. Dantesco.
Marco Mussini 7 Scende in trincea con l'elmetto. Sempre in prima linea da buon cronista d'assalto. Bombardato dai Poveretti, più di una volta abbassa la saracinesca e ci mette una pezza. Plastico (di Cogne) negli interventi. Salva il salvabile. Baluardo.
Alessandro Mussini 6 La bestia nera dei Poveretti questa volta viene subito esorcizzata. Dal suo binario passano come accelerati le frecce bianche Trione e Nardi. Serata intensa: dalle sue parti c'è più traffico che a Ronco Bilaccio. Li rallenta e tampona finchè riesce. Il pesantissimo sombrero incassato dallo scatenato Capone lo manda knock out e fa definitivamente saltare il banco sull'autostrada di sinistra. Sverniciato.